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La “radice magica” dai poteri antinfiammatori…

Più comunemente chiamato “Artiglio del Diavolo”, l’Harpagophytum deriva dal greco Harpagos che significa “arpione”.

I suoi frutti infatti sembrano uncini ricurvi ed è proprio grazie a questi a cui deve il suo nome, in quanto questa pianta si impiglia nella pelliccia degli animali che finiscono per dimenarsi freneticamente per liberarsene.

Nel 1904, l’Africa era in mezzo ad una guerra, dove alcune tribù si ribellarono contro l’istituzione del protettorato tedesco ed è proprio durante tutto ciò che un medico , Menhert, noto che i “maghi’ del posto usavamo la radice di una particolare pianta per curare i molti feriti: incuriosito dalla guarigione di quest’ultimi, recuperò così alcuni campioni di tali radici e le spedì in Germania per farle analizzare.

Fu così che l’Harpagophytum fu identificato e successivamente introdotto in Germania e in tutta Europa.

Detta anche “radice magica”, è sempre stata utilizzata dagli Indigeni in Namibia per trattare l’indigestione, la febbre e i dolori associati al parto, l’Artiglio del Diavolo è oggi riconosciuto ormai in tutto il mondo per i suoi poteri analgesici ed antinfiammatori ed è una delle piante più conosciute della tradizione erboristica.

 

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